Il 5 settembre un commando di terroristi palestinesi irrompe nel villaggio olimpico, uccide due componenti della squadra olimpica israeliana e ne prende in ostaggio altri nove.
Il tentativo di liberazione da parte delle forze dell’ordine finisce in un bagno di sangue: muoiono tutti gli atleti, cinque terroristi ed un poliziotto. L’episodio diventa tristemente noto come “massacro di Monaco“.
Atleti morti per mano palestinese:
1) David Berger, 28 anni, pesista, nato negli Stati Uniti d’America e recentemente emigrato in Israele
2) Ze’ev Friedman, 28 anni, pesista, nato in Polonia e sopravvissuto alle persecuzioni razziali
3) Yossef Gutfreund, 40 anni, arbitro di lotta greco-romana, padre di due figlie
4) Eliezer Halfin, 24 anni, lottatore, nato in Unione Sovietica, cittadino israeliano da pochi mesi
5) Yossef Romano, 31 anni, pesista, nato in Libia, padre di tre figli e veterano della Guerra dei Sei Giorni
6) Amitzur Shapira, 40 anni, allenatore di atletica leggera, nato in Israele, padre di quattro figli
7) Kehat Shorr, 53 anni, allenatore di tiro a segno, nato in Romania, aveva perso la moglie e una figlia durante le persecuzioni razziali
8) Mark Slavin, 18 anni, lottatore, nato in Unione Sovietica ed emigrato in Israele nel maggio 1972
9) André Spitzer, 27 anni, allenatore di scherma, nato in Romania e padre di una bimba di pochi mesi
10) Yakov Springer, 51 anni, giudice di sollevamento pesi, nato in Polonia e unico sopravvissuto del suo nucleo familiare alle persecuzioni razziali
11) Moshe Weinberg, 33 anni, allenatore di lotta greco-romana, nato in Israele
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